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Perchè Danza

 

Perchè scegliere la danza ?

 

La danza è un’arte  e, come tale, necessita di un ambiente idoneo non soltanto da un punto di vista strutturale ma soprattutto richiede uno spazio aperto alla cultura, alla ricerca, al benessere fisico e mentale. Spesso arte e sport si sviluppano in un territorio comune, ma le caratteristiche e le mete finali sono differenti e per questo motivo è molto importante scegliere la scuola di danza giusta, dopo una attenta valutazione.

Frequentare un corso di danza, indipendetemente dall’età, ma a maggior ragione per dei bimbi o adolescenti, è un un’esperienza formativa, un percorso di consapevolezza, una ricerca per migliorare se stessi attraverso il linguaggio dell’arte, un modo per esprimersi, affinare il proprio talento, coltivare un sogno, in una parola è un privilegio. Tutto ciò richiede disciplina, rigore, spirito di adattamento, umiltà, senso del dovere. Parole forti che sembrano rappresentare un mondo duro e senza spazi ludici; in realtà questo percoso dovrebbe crescere con lo sviluppo dell’allievo nel corso degli anni, una conquista giornaliera, nella quale si interiorizza una forma mentale e fisica che consente di affrontare i propri limiti, superare le difficoltà e perseguire degli obiettivi, valori che trovano riscontro anche al di fuori della danza, nello studio e nel lavoro.

La danza, però, è anche energia, espressione, creatività, sperimentazione, ricerca continua di nuove forme, è donare qualcosa di noi agli altri, è costruire storie per sognare, è raccontare qualcosa utilizzando il linguaggio dell’anima, dove le parole si arrestano. Danza, musica, teatro, arti sceniche, diventano una possibilità per sviluppare e stimolare la parte sensibile ed emozionale dell’uomo, offrendo nuovi orrizzonti di crescita e valutazione del mondo circostante, una visione aperta e progettuale, sinonimo di interazione e contaminazione sociale.

In qualsiasi parte del mondo il vocabolario della danza supera ogni barriera, sociale, etnica, politica, linguistica, il danzatore è un cittadino del mondo, ed il gesto unisce ciò che la geografia spesso divide.

Per questi motivi la scelta per un approccio a questa nobile arte deve essere ponderata. Spesso I criteri di valutazione si restringono alla comodità e al fattore economico che nel momento storico attuale sono tristemente condizionanti ma l’importanza di una corretta formazione non dovrebbe essere mai messa in secondo piano. Il Maestro non è solo un ripetitore di esercizi, è colui il quale ha fatto una scelta di vita, dedicando tempo ed energie allo studio ed all’approfondimento, è stato un danzatore a sua volta, il quale, dopo l’esperienza scenica, ha maturato una vocazione all’insegnamento attraverso corsi appropriati che permettono di trasmettere l’arte della danza nella sua interezza.

Forme e contenuti, didattica e psicologia, aggiornando continuamente gli schemi, con un occhio che si affaccia alle nuove tendenze, senza perdere le radici nella storia che ci ha condotti alla realtà attuale.

Una missione difficile ma non impossibile che si realizza se chi sceglie di insegnare o di aprire una scuola di danza è mosso soprattutto dalla passione e dalla volontà di trasmettere e condividere una forma d’arte così complessa, mettendo a disposizione il proprio bagaglio di esperienze alle giovani  promesse.

 

"Rimanere allievo è il segreto di ogni maestro."

 

L’augurio migliore a tutti coloro che decidano di intraprendere questo meraviglioso percorso è di non fermarsi alle apparenze, di esigere professionalità e competenza a 360°, di poter accedere ad un progetto che volga a principi sani e motivati. L’aria che di dovrebbe respirare in una scuola di danza è quella che nasce dall’energia positiva, in un contesto rigoroso e di grande rispetto ma ricco di stimoli e di incentivi.

In condizioni ottimali e a qualsiasi età, la danza migliora la vita, regala armonia,  fiducia ed offre la possibilità di esprimersi con linguaggi diversi e sempre in continua evoluzione attraverso il corpo, lo strumento più importante e prezioso che l’uomo possieda.

 

"Io non volevo essere un albero, un fiore o un’onda. Nel corpo di una danzatrice noi, in quanto pubblico, dobbiamo vedere noi stessi, non l’imitazione del comportamento, delle azioni di ogni giorno; non fenomeni della natura, non creature esotiche di un altro pianeta: ma qualcosa, una piccola cosa di quell miracolo che è l’essere umano. "  

Marta Graham